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domenica 3 marzo 2024

Ancora i BBS!


 Si vede che Flavio Palermo c'ha pensato un po'.


Avevo scritto di miei vecchi esperimenti di comunicazione via Web, Internet, e non solo, in alcuni articoli.

" Luca Giovannetti ha da poco creato su Facebook il guppo "Internet in Riviera". Tra le prime righe che pubblica pesco le seguenti:  'AAA CERCHIAMO gli internettiani della prima ora in RIVIERA, quelli che si collegavano con il modem 14.4, che scrivevano nei guestbook, che usavano Netscape e Trumpet WinSock, che si collegavano a Ftp.funet.fi, che scaricavano file importanti con l'FTPBATCH, quelli che... insomma gli EROI visionari che hanno vissuto la partenza di internet...'. [...] quel fatidico 1996 [...] Quando l’internet provider aperto proprio da Luca e dai suoi soci (ai già citati sono da aggiungere Luca Lombardo e Riccardo Lora) in Roverino di Ventimiglia (IM) consentì finalmente a molti utenti (ad esempio, a noi che avevamo sede a Sanremo, dunque, nello stesso distretto) un notevole abbattimento dei costi dei collegamenti telefonici. In effetti, ancora pochi mesi prima di quella data in Riviera, a diversità di altre zone privilegiate del Paese, vigevano solo cose come telnet, ping, finger ed altre ancora, che ho fatto cadere nel dimenticatoio. E le telefonate di accesso andavano fatte, nel nostro caso, addirittura a Roma.

Facile sostenere adesso che il Web è molto importante per le imprese. In quei tempi pionieristici si cavavano pochi ragni dai buchi. Soprattutto in relazione alle microimprese, che erano quelle che io seguivo. Vennero, in rapporto ad istituzioni mirate, alcuni successi di nicchia. Ma non è questo l’aspetto che voglio affrontare.  [...]

Nell’andare avanti con il discorso trascurai, però, altri pionieri nella creazione di contenuti e di prestazioni innovative, quali Angelo Pallanca e Valeria Sinnati.

Aggiungo che ancor prima di tentativi di esplorazione, anche azzardati, ne feci diversi. Come per i BBS (Bulletin Board System), cui per gusto di esplorazione accedevo, cagionando discreti costi di telefono, anche dopo il rammentato congruo arrivo del Web in Riviera. BBS che in sparuto numero ancora un po’ resistono, mi pare; qualcuno anche approdato sul Web. BBS che in verità non mi (ci) servirono mai allo scopo. Ad un certo punto Flavio Palermo, all’epoca molto appassionato di queste cose, ne realizzò uno, perfettamente funzionante, in un computer della sua ditta. Sarebbe stata una buona occasione, economica per le telefonate, per dialogare con artigiani e commercianti. I problemi di lavoro - se rammento bene - di Flavio, fatti salvi alcuni simpatici contatti di carattere privato, fecero tramontare sul nascere il tentativo. E così molto spesso quando ci rivediamo ci rimpalliamo quell’azzardo con un allegro sorriso ed un pizzico di reciproco sfottimento. Un sistema telematico similare, dotato di specifico software, venne messo in piedi da “professionisti” di Nizza per una collaborazione transfrontaliera, che non decollò mai, non tanto per carenze del programma (che non era stato certo regalato!), quanto per la scarsa adesione di adepti.

In Francia andava da tempo alla grande il Minitel, servizio telematico di videotex, come recita Wikipedia, la quale, se si vuole, è da consultare anche per sapere qualcosa di più sui BBS. Quel Minitel che talvolta ammiravo in sedi in Costa Azzurra di nostri corrispondenti, anzi, che in certi casi fornì informazioni utili, tramite quelle persone, anche a noi. Perché funzionava, sia come sistema sia come contenuti, bene. Scoprii che in Italia esisteva, similare, il Videotel, ad un certo punto accessibile non solo con specifico apparecchio, come per il Minitel francese, ma anche attraverso computer. Ben coadiuvato come al solito da Alfredo in Associazione, sperimentai tutto, ma i risultati furono disastrosi sotto ogni profilo. "

 A Flavio - e non solo a lui - le mie imprecise considerazioni erano piaciute: me lo aveva anche scritto!


E così adesso mi ha mandato qualche immagine della strumentazione che usava a quei giorni, giorni da considerare ormai da pionieri.

Flavio mi ha confermato che proprio su quell'apparecchiatura del suo pregresso laboratorio di Ventimiglia aveva impiantato quel suo esperimento di BBS, in pratica rivolto solo a me.
 
Adriano Maini

mercoledì 5 gennaio 2011

Riflessioni un po' così


C'é una foto che ricorda un Ventimiglia Expò del maggio 1996 nella città di confine, dove ci trovammo a testare il Web insieme in pubblico io per la mia esperienza professionale corrente e i giovanotti responsabili del secondo (in ordine cronologico) Internet provider della nostra provincia: ancora pochi mesi prima di quella data vigevano solo cose come telnet, ping, finger, ftp ed altre di cui non ricordo più il nome e le telefonate di accesso andavano fatte, nel nostro caso, addirittura a Roma.

Per motivi di lavoro e per la mia grande curiosità, andai a testare rapidamente, tra i primi, credo, in Italia, le varie novità offerte dal Web, salvo ritrarmene presto, una volta indirizzata l'attività di pertinenza su binari consueti, non senza riportarmene l'impressione che di smanettoni ce ne erano tuttavia tanti in giro, per lo più appesi a parole come netiquette e moderazione.

Sbrigando direttamente tali faccende per motivi professionali per diversi anni, il mio accesso privato per lungo tempo é stato di occasionale curiosità. Poi, con il pensionamento, ma non subito, quasi inopinatamente mi sono ritrovato, prima ancora che su Blogger, su microblogging e socialnetwork, che in precedenza mi facevano sorridere al solo accenno del nome. Credo che, una volta di più nella trama complessa delle usanze umane, sia più importante per cosa si utilizza un mezzo. Dal canto mio, confesso che nutro una certa passionaccia a vedere e linkare fotografie di panorami selvaggi, di opere d'arte figurativa, di monumenti. Oltre che, nel bel mezzo di tanti altri fattori, per la diffusa rinvenibile antologia di citazioni letterarie e di poesia. A tutto questo non é detto che non attinga presto per Blogger. E poi commenti, ripresa di contatti con conoscenti ed amici, a volte già da me qui citati: siccome il mezzo giova, se appunto, ben adoperato, non  rinvengo intorno a me nostalgie di sorta, bensì interessi culturali e di vita. E la rapidità di comunicazione non é certo un guaio! La fotografia in questione - anche se l'esempio adotto è banale -, di cui non sospettavo neanche l'esistenza, non veniva forse alla ribalta se il detentore non avesse ritenuto opportuno poche settimane or sono inserirla in un certo archivio pubblico riferito al suo curriculum.

In questo quadro - il gioco delle casualità, a quanto pare, continua! - proprio oggi ho rinvenuto una citazione da Camilleri, abbastanza pertinente:

“Scrivo perché è sempre meglio che scaricare casse al mercato centrale.
Scrivo perché non so fare altro.
Scrivo perché dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti.
Scrivo perché così mi ricordo di tutte le persone che ho amato.
Scrivo perché mi piace raccontarmi storie.
Scrivo perché mi piace raccontare storie.
Scrivo perché alla fine posso prendermi la mia birra.
Scrivo per restituire qualcosa di tutto quello che ho letto.”
Andrea Camilleri, Ecco perchè scrivo

L'importante, secondo me, come per tante cose della vita, é non prendersi troppo sul serio!