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mercoledì 16 novembre 2011

Riflettendo sulla storia locale


La Chiesa di San Michele a Ventimiglia (IM), più esattamente a margine del centro storico e affacciata sulla valle del Roya, fu per un certo periodo anche dei Templari, che avevano eretto intorno altre loro costruzioni.


Porta Sottana di Bordighera (IM) fa ricordare che la cittadina, pur se la definizione già nella dizione medievale esisteva, sorse solo alla fine del Quattrocento. In seno a quella Comunità degli Otto Luoghi che si staccò alla fine del Seicento dalla presa - si direbbe oggi - amministrativo-fiscale di Ventimiglia. Il Dominio era, tuttavia, ancora quello della Serenissima Repubblica di Genova, il cui simbolo di potere é tuttora visibile su quella architettura.


E, risalendo più indietro nel tempo, i reperti romani hanno, invero, una loro suggestione.

Memorie pure importanti come queste - e tante altre ce ne sono - sono care - ma non sempre! - a chi abita e frequenta l'estremo Ponente Ligure, ma possono non sembrare particolarmente significative a fronte dell'immenso patrimonio storico, monumentale ed artistico del nostro Paese.

Se continuo ad occuparmi di questi aspetti, lo faccio certo anche per chi non conosce queste zone.
Solo che asserzioni stimolanti di un certo dibattito culturale, come ho potuto ancora constatare di persona in una recente conferenza, postulano la giacenza di lasciti specifici della storia locale.


Come le diramazioni locali degli itinerari medievali dei pellegrinaggi, anche per la Terrasanta, ben testimoniate, ad esempio, dal nome assunto da Ospedaletti, dal termine usato anticamente per designare i ricoveri per i viandanti (di fede, soprattutto!).

Ma non solo.


sabato 11 giugno 2011

Jacarande...


E pensare che la mia passione per le jacarande iniziò non molti anni fa, dopo avere visto casualmente quelle che oggi mi sembrano due piante, quelle della fotografia qui sopra, piazzate tra i due porti di Sanremo, con le radici quasi lambite dal mare, all'epoca molto, ma molto striminzite.

A pochi metri dalle prime, dall'altra parte della strada, ce n'è una maestosa, che sta quasi ad indicare la pista ciclo-pedonale che si snoda per metà provincia di Imperia sul vecchio tracciato della ferrovia. Ma per accorgermi della sua fioritura ho fatto passare ancora qualche anno, il che introduce il probabile assioma, che poi riprendo, per cui questi alberi d'importazione, se non rifulgono di quel colore, come spesso può loro capitare, vengono quasi inevitabilmente confusi con altri più noti, come quelli del pepe o del finto pepe, più noti dalle nostre parti. Aggiungo che tutte queste informazioni le ho apprese dal mio grande amico fotografo di cui ho spesso parlato.

Questa, che orna il Giardino Monet di Bordighera, mi diede lo spunto per fare i  miei primi passi da blogger. Come ennesima precisazione sul tema, aggiungo che quest'anno stavo per perdermene la fioritura - e così di tante altre - sia perché mi sembra anticipata rispetto all'anno scorso, sia perché, fatte debite eccezioni, tanti alberi non sono posizionati lungo i miei abituali tragitti.

Infatti, la mia attenzione nella settimana che si conclude è stata in primis richiamata da questa jacaranda che é all'angolo del Mercato Coperto di Bordighera.


Un giorno fotografai una jacaranda in un tratto della Via Aurelia sito tra Bordighera ed Ospedaletti (IM). Si era colà appena fermata una signora in motocicletta per fare con il telefonino la mia stessa operazione. Aveva visto casualmente quella pianta e non ne conosceva il nome, che chiese invece a me. La mia modesta conclusione sul punto è che, non fiorendo dalle nostre parti tutte ogni anno e non sempre nello stesso periodo, possano passare inosservate anche agli occhi degli appassionati di botanica, come mi è capitato di riscontrare ancora di recente.

Non potevo non documentarne una di Mentone, abbastanza prossima alla vecchia frontiera, che, tuttavia, al pari di quelle vicine, mi sembra da anni stenti ad esplodere di bellezza, mentre in quella città hanno addirittura intitolato una via alle jacarande, che là spiccano soprattutto in lontananza dall'alto delle colline.

Altura per altura, ne presento allora una, ritratta in una giornata di scarsa luminosità, di Latte, zona ovest di Ventimiglia.

Ed ecco quella di cui qui ho già parlato di recente, quella abbandonata che vedo più spesso, ma che stava per trarmi in inganno perché pensavo stesse fiorendo lentamente, per cui stavo ancora aspettando di andare a cercarne altre: invece, no, anche quest'anno ha fatto quello che ha potuto, mentre quello in basso, se non erro, è glicine. E nel vicino vivaio a farle ideale compagnia una ancor giovane, credo, pianta. Ma questa é solo una modesta selezione di jacarande di questo lembo di Riviera ...